“Fine nell’arte: accrescere le presenti possibilità d’espressione, sostituirle a vecchie possibilità, estendere le esperienze, ossia scoprire mondi nuovi”(1).
Immaginiamo il “pianeta arte” come una rossa e fiammante Ferrari.
Ancora oggi, dal lontano 1947, è considerata un mito immortale, il sogno proibito delle ultime tre generazioni. Un sogno però, per pochi eletti! I comuni mortali si limitano solo ad ammirarla, alcuni attratti da ogni piccola parte che compone la sua carrozzeria, alcuni delle sue caratteristiche tecniche. Sarebbe davvero emozionante, non solo guardarla da vicino, ma sedersi al volante e sentire il rombo del motore mentre il bolide sfreccia sulla strada: solo in questo caso si può cogliere la vera essenza di questa leggendaria autovettura.
Analoga reazione avviene nell’osservatore al cospetto di un’opera d’arte.
Se nel vasto pianeta dell’arte, il fruitore si fermasse soltanto al valore estetico, non approfondendo il valore intrinseco, non potrebbe mai recepire appieno le sue potenzialità.
Immaginiamo il “pianeta arte” come la vasta Terra in cui viviamo.
L’interesse superficiale verso questo nostro pianeta, può dare una conoscenza insufficiente, che si ferma solo alla crosta terrestre. Con uno studio geologico più approfondito, possiamo invece scoprire gli eventi fisici, chimici e biologici che hanno determinato l’evoluzione della Terra.
Quale sarebbe il modo per arrivare al nucleo interno di questo pianeta?
Come sarebbe riuscire a guidare la proteiforme macchina dell’arte e scoprirne tutti i suoi meccanismi?
Ars Mundi si propone di indagare le problematiche e le potenzialità delle espressioni artistiche, portando all’attenzione del lettore, la ricerca e la sperimentazione degli autori che si sono cimentati con la dicotomia forma-significato, insita nelle loro opere. Analizzeremo come l’arte ha saputo infiltrarsi in ogni contesto della nostra vita. Indagheremo di volta in volta le svariate contaminazioni che hanno contribuito a renderla specchio fedele di una generazione o di un periodo storico. Da sempre, l’arte riveste il nobile compito di esporre il messaggio dell’autore, rispecchiando le opinioni, nell’ambito sociale, morale, culturale, etico e religioso del suo periodo storico.
Per semplificare, divideremo la rubrica in tre categorie specifiche che tratteranno l’evoluzione dei parametri linguistici dell’arte nel corso dei secoli:
[ORIGINE]
Nel senso enciclopedico del termine sta ad identificare il punto di estremo inizio, la sorgente di quei linguaggi artistici che l’homo-artifex ha sviluppato fino ai nostri giorni. Rappresenta quell’inizio formale, verbale, semantico di qualsiasi tendenza artistica. Il parametro linguistico che ha attraversato questo periodo storico è quello della mimesis, cioè l’imitazione della natura.
[TRADIZIONE]
Se la “sorgente” è il luogo dove ha origine il fiume, la tradizione rappresenta tutto il percorso dell’acqua che sfocia nel mare della conoscenza. Da questo tragitto (nel tempo e nello spazio) si sono formate diverse “linee di sangue” che corrispondono alle diverse forme d’arte conosciute. Queste risentono fortemente dell’influenza dei cosiddetti capiscuola, che hanno seminato salde tradizioni stilistiche che sono arrivate fino ai nostri giorni col Post-Modern. Qui i parametri linguistici, moltiplicatisi in maniera esponenziale, convergono nell’“immagine estetica”, vale a dire la forma, il colore e la concettualità al là dell’imitazione della natura (si intendono soprattutto le avanguardie storiche: Cubismo, Futurismo, Astrattismo, Dadaismo, etc.).
[EVOLUZIONE]
L’arte come la vita è in continua evoluzione. Quale sarà il prossimo passo? Quali saranno i nuovi parametri linguistici, ancora per lo più sconosciuti, che individueranno le neo-avanguardie del sec. XXI? “Evoluzione” si occuperà di indagare i nuovi fenomeni dell’universo artistico successive al Post-Modern. Di scovare nuovi pionieri. Ricercatori dei nuovi contenuti intellettuali dell’arte attuale.
Ingegneri che cercano un carburante più efficiente per l’intricato meccanismo dell’automobile dell’arte.
Scienziati che “inventano” nuovi strumenti linguistici per rimetterci in contatto e farci comunicare con il “pianeta arte” che gira intorno a noi.
Anthony Francesco Bentivegna
NOTE
(1) Wassily Kandinsky, "Insegnamento di Kandinsky: Programma di corsi per il Bauhaus: II Semestre, estate 1931: Lezione 5", in Tutti gli scritti. Punto e linea nel piano, Articoli teorici, I corsi inediti al Bauhaus, a cura di Philippe Sers, Feltrinelli, Milano, 1970, p. 284.
Pubblicato in: "Il Fatto Popolare - settimanale di fatti locali e nazionali", Numero 254 del 22/12/2017 Anno VI - 2017, pp. 2-3; Ars Mundi. Origine |Tradizione |Evoluzione, in Tinkit-magazine.com 20/11/2019
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