Un approdo inquietante…
In una terra non tua….
In una terra in cui le tue granitiche convinzioni vengono messe in discussione, smontate, annullate da un graduale dissolversi del tuo “essere” umano, fino a tramutarti in una particella che si fonde e si confonde nelle viscere di quest’isola.
Ti tramuti in colore, in tono, in segno che prima fluttua in una dimensione in continua espansione, poi convogliando a sé ogni sua parte si inabissa nella contemplazione e sacralità di una stanza illuminata dalla fioca luce calda di una candela che rende accecante il bianco della carta.
Nient’altro è necessario!
Nessun confort, nessuna comodità, nessun elemento che può in qualche modo compromettere l’atto sacro di connettere il foglio alla mente tramite la penna. Ti addentri così in quell’universo illimitato, intangibile e immateriale in cui ogni forma di vita è aliena dalla prevaricazione, dalla sete di potere, dall’intolleranza e dal bestiale odio umano.
È questa l’isola Ferdinandea che ha scoperto Franco Accursio Gulino con la sua personale ricerca: una vasta piattaforma rocciosa che oltre a manifestare la propria incorruttibilità verso le assurde pretese dei potenti è soprattutto un immenso palcoscenico animato da organismi pittorici, segnici e scultorei di un artista che ha da sempre incanalato le sue forze per dar voce a coloro che gridano a squarciagola all’interno di spesse ed insonorizzate barriere costituite da una tacita e assordante indifferenza.
Gulino interpone questi soggetti frammentandoli e fossilizzandoli in sovrapposizioni di sindoni cromatiche, proiettando stratificazioni di pensieri ed idee che si intrecciano fino a formare un unico grande progetto immaginativo: una pellicola composta da migliaia e migliaia di frame che raccontano le azioni di quest’isola e del suo fondersi col tessuto vitale dei suoi abitanti.
Un’isola che ieri come oggi l’artista osserva con gli occhi della mente il suo espandersi e contrarsi come un vivo organo pulsante: un irrefrenabile vulcano che erutta forma simboliche, vernici rosso cremisi, ma soprattutto concetti in una lingua misteriosa ed arcana incisa nell’epidermide di ogni massa animata ed inanimata che tocca le sue sponde.
Frammenti di barche, porte, valigie, libri, scatole, lettere, materiali di recupero ed oggetti dimenticati…
Tra le sue intricate trame pittoriche l’isola accoglie sogni, memorie e speranze di una clandestinità urbana, come una terra promessa per coloro che vagano come fantasmi in un mondo estremamente frenetico e tremendamente ermetico.
È proprio questa la scelta che spinge l’artista Franco Accursio Gulino ad affrontare costantemente questa macro-tematica che ingloba il suo complesso e spirituale percorso artistico. Un percorso che ha più volte affascinato ed incuriosito storici, critici e giornalisti e che tutt’oggi rivela, attraverso opere pittoriche, sculture, installazioni e scritti, significati e chiavi di lettura sempre inedite e contemporanee.
Anthony Francesco Bentivegna
Storico dell’arte
Ferdinandea 4
Critico è il sale
per la troppa razionalità del pugno,
intriso di forti umori sociali.
L’isola vuole recuperare il suo mare
e la pittura sostiene l’impegno
senza nessuna lapide.
Franco Accursio Gulino
Ferdinandea 38
Cosa non riesce a vedere l’occhio umano?
Il mistero del rosso, più del reale,
l’immagine virtuosa, esasperata, inquietante.
Strano mistero del rosso che passa il naufragio
senza mai accorgersi di quello che ha di fronte.
Franco Accursio Gulino
Talmente piccolo che anche il nostro pensiero ci sta stretto.
Sì, sto parlando del mio studio del pensiero di Capo San Marco. Intima e
molto fragile è la strada di margherite. Dal basso della montagna, ferita da
improbabili prelievi di sedimenti rocciosi, si avverte il profumo saraceno e
il passo delle armature di giganti. Continuo a salire tra enormi blocchi di
pietra in bilico, sordo rimango all’avvertimento del pastore: “Stia attento!”
“Di chi è questa piccola casa?”
“Del milanese”, rispose il pastore.
“Chi è il milanese?”
“Il milanese!”
“Il milanese?, dove vive il milanese?”
“Nella curva del grande pino”.
Il milanese era veramente una persona gentile.
Alle sei del mattino la piccola casa sembrava una torre saracena, una
fortezza nel cuore del mediterraneo, vero trionfo di bellezza. Tutto
intorno macchia mediterranea e mare. Ero dentro lo studio del pensiero.
Lo addobbai di sedia, tavolo, candela, quaderno, penna e qualche libro.
Strani rumori faceva il vento caldo del mattino mentre pensava al fondo
del quadro rosso. Vedo da lontano il milanese con la sua canoa gialla, mi
sembrava un vichingo della prima era. Poi fu notte. Vennero
a trovarmi attori e registi mentre una sola candela ci abbagliava tra discorsi
arabi e normanni. Il vento era cessato ma i rumori c’erano sempre.
Il mio amico regista si bloccò di scatto ed esclamò: “Cosa mi è caduto in
testa?”. Eravamo dentro un quadro del Caravaggio quando mi accorsi che
erano escrementi di topo, di tanti topi. Si creò una forte competizione tra il
nostro dialogo e il “dialogo dei topi”.
Così ci rendemmo conto che lo
studio del pensiero aveva già dei legittimi residenti e che noi eravamo
gli ospiti:
Ospiti dei topi.
Franco Accursio Gulino
Vedi anche: Artribune, Exibart, Ansa.it, La Repubblica, L'Ora, Tgcom 24, Sky TG 24, Alto Adige, Grandangolo, Giornale di Sicilia, Eventi in Agenda, Le Vie dei Tesori Magazine 1, Le Vie dei Tesori Magazine 2, Le Vie dei Tesori Magazine 3, Le Vie dei Tesori Magazine 4, Loft Cultura, Palermo 24h, Palermo 24 2, T-Info 1, T-Info 2, Corriere di Sciacca 1, Corriere di Sciacca 2, Balarm.it, Arte.go, FotoAntologia.it, Giornale del Mediterraneo, Agrigento Notizie, Comunicalo.it, Sicilia Report, Risoluto.it 1, Rosoluto.it 2, Raimondo Moncada, Travelnostop, Welcome Sciacca, Comune di Sciacca, Giornale cittadino, Palermoviva, Agrigento Oggi, Il Papavero Rosso, Il Vomere, Juliet, Malgrado tutto, Sicilymag.it, Tele Monte Kronio 1, Tele Monte Kronio 2, Tele Monte Kronio 3, Tele Radio Sciacca 1, Tele Radio Sciacca 2, Tele Radio Sciacca 3, Eventi Siciliani, All Web Italy, Facebook - Gisella Mondino
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